Sta a te

Si tratta di te, della tua storia. L’appagamento è un sentimento, non la quantità di cibo. Non si tratta di quanti bicchieri d’acqua hai bevuto, ma la tua sete è placata o no? Non se sei stato a letto dodici ore o no, ma quanto hai dormito? Questo lo capisci, vero?

Non sono le lezioni che ti dicono: “Sei libero, sei libero, sei libero” che ti renderanno libero. Quanto ti senti libero?

E questo io dico ai detenuti: “Sta a te! Sta a te!” tutti stanno dietro un muro, tutti stanno dietro le sbarre. L’unica differenza è il colore delle sbarre, la forma delle sbarre, e il materiale di cui sono fatte.

Alcune sono fatte di metallo, altre sono fatte di concetti, di idee, proprio qui. Ma sono sbarre, e ti trattengono. Non ti lasceranno essere libero.

Vuoi essere libero? Buona domanda: “Vuoi essere libero?” Sì! Prima comprendi. Prima di imbarcarti in un viaggio per essere libero, comprendi cos’è che ti trattiene! Perché non sei libero? Tutte le idee che hai sulle cose, che non sono tue, che sono state “cct, ppbt! Poukh, chu-chu-chu, boomf!” e tu hai detto: “Grazie”

È arrivato qualcuno, ti ha aperto la testa e ce l’ha messo dentro: “Dah, dah, bravo.”

Certe scimmie si guardano e non si riconoscono. Anche I cani sono così! Si guardano allo specchio e fanno: “Cos’è quello? Arrrrrrrgh!”

Tu hai la capacità di dire: “Quello sono io!” E gli scienziati dicono che quello è uno degli attributi umani! Perché fermarsi lì? Conosci te stesso! Era di questo che parlava Socrate: “Conosci te stesso!” Se quello sei tu, che guardi nello specchio, puoi dire: “Quello sono io” allora conoscere te stesso è l’attributo umano che ti rende quello che sei.

– Prem Rawat