L’incontro più indimenticabile

Una volta durante un’intervista mi hanno fatto questa domanda: “Tu viaggi da cinquant’anni, hai incontrato molti leader di tutto il mondo, tante persone importanti. Puoi dirci chi ti ha impressionato maggiormente?” E io: “Certo” E ho raccontato cosa mi è accaduto una volta.

Una volta viaggiavamo in auto, in India, e mi avevano preparato un pranzo al sacco, ma avevano dimenticato di mettere dell’acqua. Così, naturalmente mangiai e dopo mi venne molta sete. E mentre procedevamo, vedemmo un uomo, molto povero, che attingeva acqua da un pozzo.

Stava lì ad attingere l’acqua dal pozzo, e noi dicemmo: “Signore, potrebbe darci un po’ d’acqua? Abbiamo sete.” E lui: “Certo, certo!” Buttò via l’acqua che aveva già attinto, e ne attinse di più fresca, ce la portò e noi la bevemmo.

Poi, dissetati che fummo, lo ringraziammo. E lui disse: “Sentite, ho una piccola capanna non distante da qui, ho il pane di ieri sera e dei sottaceti: sarei onorato se voleste venire là e li accettaste.” Noi naturalmente dicemmo. “No, abbiamo già pranzato. Grazie e grazie tante per l’acqua.” Disse che era stato un piacere, per lui.

L’intervistatore mi guardava come fossi pazzo. Con tutti i leader mondiali che ho incontrato, con tutte le persone importanti che ho conosciuto, questa è la persona di cui mi ricordo? Non posso dimenticarlo. Non posso dimenticare la sua generosità. Non aveva niente da offrire, ma offrì tutto quello che aveva. E con quello si è reso immortale.

Lui non avrebbe mai immaginato di lasciare l’India, ma l’ha fatto. Ha lasciato l’India e ha viaggiato in tutto il mondo. Non so neanche il suo nome, non gli chiesi come si chiamava, ma la sua generosità mi ha toccato.

Sono qui a dirvi che qualunque sia la pagella del mondo, la generosità non sparirà mai. Esiste, sta dentro a ognuno di voi! E questa è la vostra benedizione. La bontà è la vostra benedizione.

Non c’è monopolio sulla compassione, questa è la bellezza. La compassione la può esercitare sia un povero che un ricco. La compassione la può esercitare una persona ignorante o un professore pieno di lauree. Chiunque voglia esercitare la compassione può farlo, perché è giusto farlo.