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PremRawat.com: Benvenuto Michael, è un piacere poter parlare con te. Alle soglie del tuo quinto decennio di lavoro nel cinema, in televisione e in teatro conti ancora un gran numero di ammiratori, tra cui me: non posso che congratularmi per la longevità della tua carriera in un ambiente così creativo e imprevedibile.

Michael Nouri: Grazie.

PremRawat.com: Michael, tu hai lavorato con delle leggende come Frank Sinatra e Colleen Dewhurst, hai conosciuto Sidney Poitier. Hai interpretato personaggi come dei gangster e Dracula, sei comparso in soap opere e in episodi di NCIS. Hai raggiunto una fama ancora maggiore con il film Flashdance e successivamente hai recitato a Broadway in Victor/Victoria con Julie Andrews e suo marito Blake Edwards. Più recentemente abbiamo ti abbiamo visto nel ruolo del padre in Woman Walks Ahead con Jessica Chastain, nel noto show televisivo Yellowstone con Kevin Costner e nella serie Netflix The Watcher. Un gran bel repertorio!

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PremRawat.com: Oltre a ciò, negli ultimi due anni sei stato il presentatore della Conferenza per la Giornata dell’Educazione alla Pace su PeaceChannel.com. Oggi, nel momento in cui l’umanità si trova davanti a così tante sfide, questa conferenza online riunisce educatori alla pace provenienti da tutte le parti del mondo. Come presentatore, tu hai posto la domanda: “Perché l’Educazione alla Pace?”

Michael Nouri: Voi mi conoscete come attore, o almeno lo spero. Ma quando mi si vede recitare, vorrei che la persona che salta agli occhi fosse qualcun altro e cioè il personaggio che interpreto: a volte il buono, altre no. Chiunque io stia interpretando, vorrei che il mio personaggio apparisse vero. Non è un lavoro tanto semplice: non basta arrivare sul set e iniziare a recitare. Bisogna studiare la parte, fare ricerche sul personaggio, provare le battute, fare ricorso a tutte le esperienze e capacità acquisite negli anni.

Questo non è forse vero anche per la maggior parte di noi, qualunque professione esercitiamo? Andiamo a scuola, veniamo istruiti, acquisiamo abilità e impariamo dai nostri successi e dai nostri fallimenti. Tutto questo ce lo portiamo dietro quando affrontiamo le prove della vita.

Abbiamo lo stesso approccio anche con la pace? La pace per noi è importante come il nostro lavoro? Ci informiamo sulla pace, acquisiamo abilità ed esperienza? Quando ci troviamo davanti a conflitti, violenza, disuguaglianze e ingiustizie, siamo pronti per affrontarli? O ci limitiamo a improvvisare e inventare sul momento? Se è questo il nostro approccio alla pace, cosa pensate che ne verrà fuori?

Guardate in tutto il mondo e vedrete bene qual è la risposta. Se ci si preparasse alla pace come ci si prepara alla guerra, non ci troveremmo in questo pasticcio. Dobbiamo essere pronti per la pace in ogni situazione. Dobbiamo preparare noi stessi e i nostri figli con l’istruzione, le competenze e le cognizioni per praticare la pace in ogni angolo del mondo.

PremRawat.com: Michael, per sostenere l’Educazione alla Pace tu fai anche da Ambasciatore per Seeds of Peace. Parlaci di questa organizzazione.

Michael Nouri: John Wallach, ex-giornalista del New York Times che ha creato Seeds of Peace, aveva iniziato con un campeggio nel Maine già nel 1993 invitando adolescenti israeliani, palestinesi, egiziani e americani e permettendo loro di incontrarsi al di là delle loro profonde divisioni. Un’estate John invitò anche me, insieme ad alcuni esperti di risoluzione dei conflitti; fu un’esperienza toccante vedere questi ragazzi dare un volto ai cosiddetti “nemici”, le persone che erano stati condizionati a sospettare, odiare o persino desiderare di uccidere.

Il compito di Seeds of Peace è di fornire a giovani ed educatori impegnati competenze e contatti per lavorare in modo solidale, nonostante le differenze, alla creazione di una società più giusta e inclusiva. La formazione è incentrata sia sulla trasformazione personale sia sul cambiamento sociale, la finalità è creare degli “operatori del cambiamento”. Da circa 30 anni continuo a rimanere in contatto con Seeds of Peace.

PremRawat.com: Interessante! Parlando di giovani e di sfide, ho saputo che il tuo padre biologico era nato a Baghdad, in Iraq. Arrivò negli Stati Uniti per un corso all’IBM quando aveva solo 18 anni, è vero?

Michael Nouri: Sì. Poi mio padre, un giovane arabo, incontrò mia madre, un’irlandese celtica, e dopo tre settimane che si conoscevano erano già sposati. Erano entrambi scrittori ed erano molto creativi. La passione che mi anima era già nel DNA dei miei genitori! In effetti, anche di Prem Rawat sentii parlare da mia madre e mio fratello, oltre 50 anni fa. La prima volta che andai ad ascoltare Prem fu all’Hunter College a New York City. Era il 1971.

PremRawat.com: Ma davvero! Quindi tu, Michael, hai incontrato Prem Rawat nei primi anni ’70 e hai ricevuto allora il dono della sua Conoscenza, che ora viene offerto tramite il PEAK. Per decenni sei stato coinvolto e hai sostenuto molte delle attività di Prem e il suo messaggio di pace pratica. Mi ricordo che in alcuni degli eventi di Prem tu hai fatto il presentatore e hai suonato e cantato.

Michael Nouri: Sì, per me è stato molto bello.

PremRawat.com: Ma cambiamo argomento. Se posso essere sincera, tu hai interpretato alcuni ruoli di tipi perfidi e narcisisti, vero? In un’altra intervista sui media hai ammesso di esserti presentato con una certa grinta a una produzione teatrale in cui c’era Carol Burnett. Non pensavi di dover sostenere un provino per ottenere una parte. Poi ti sei reso conto che per una produzione musicale bisognava non solo recitare e cantare, ma anche danzare all’interno di una coreografia. È stata la danza a farti rinunciare?

Michael Nouri: Sì, ho dovuto ritirarmi. È stato molto umiliante, ho avuto una bella lezione sull’arroganza. Ora sono io che voglio fare i provini. Ho imparato che è molto importante conoscere e rispettare i miei limiti. Ed è un bene sapere che le coreografie non fanno per me.

PremRawat.com: (ridacchia) Grazie per la tua onestà. Oltre a cantare bene, ho sentito dire che suoni molto bene la chitarra. Avevi affermato che suonare la chitarra ti calmava, era la tua terapia. Suoni la chitarra e canti ancora, di questi tempi?

Michael Nouri: Mi piace tanto ascoltare musica e suonare la chitarra, quando posso. Ad essere del tutto sincero, devo confessare che l’anno scorso ho lottato un po’ con la depressione. Ora sto ricevendo un valido aiuto. Il fatto che pratico questo dono della Conoscenza elimina la possibilità della depressione? Secondo la mia esperienza, no. La chimica del cervello ha una vita propria. Per quanto io sia grato di conoscere Prem e di avere il suo sostegno, non è una cura per la depressione clinica. Fortunatamente, ora ne sto uscendo con la terapia, coi farmaci, con il sostegno dei miei amici e del mio “amico cane”, Charlie. Ho deciso di confessare questa cosa, così altri, che forse si sentono isolati, depressi o ansiosi, potrebbero sentirsi meno soli. Forse questo potrà aiutarli ad essere più tolleranti nei confronti di quello che stanno provando. Ci vuole coraggio per ammettere la propria condizione e cercare aiuto.

PremRawat.com: Grazie Michael per averci mostrato la tua vulnerabilità. Come professionista della salute mentale, applaudo la tua trasparenza e il tuo contributo a ridurre lo stigma della malattia mentale. Sono molto contenta di sapere che ti giova l’aiuto che stai ricevendo. Tante persone hanno fronteggiato problemi di perdita e isolamento a causa di questa ininterrotta pandemia.

PremRawat.com: Michael, tu hai due figlie adulte. Come stanno, riesci a vederle?

Michael Nouri: Sì, ho due figlie favolose e tre stupendi nipoti, di età compresa fra i 3 e i 17 anni. Una delle mie figlie vive in Nuova Zelanda, mentre l’altra vive sull’isola di Maui. A causa della lontananza fisica, al momento ci vediamo ogni settimana su FaceTime.

PremRawat.com: Ottimo, e spero che tu possa rivederli presto dal vivo. Nelle tue email, ho notato che sotto la tua firma hai messo un motto, molto toccante, che dice: “Fai tesoro di ogni istante.” Per chiudere, c’è qualcos’altro che vorresti aggiungere su quello che hai imparato da PremRawat?

Michael Nouri: Ho scelto per professione di stare davanti al pubblico, e non è facile. Per tanto tempo mi sono sentito come un estraneo e ho combattuto con la “sindrome dell’impostore” (cioè il non sentirmi all’altezza). Grazie al cielo, ora mi sento molto meglio. Nel mio cuore so che tutti siamo importanti, io sono importante, tu sei importante. Tutti noi siamo importanti. Grazie per avermi permesso di parlare sinceramente e di parlare della pace. Questa intervista è stata un altro dono.